L’Iridologia Applicata , branca dell’iridologia sviluppata dal maestro Harry Wolf, trae ispirazione da differenti modelli di interpretazione dell’iride, oltre che da concetti derivati dalla psicologia del profondo, dalla medicina orientale e la psicologia transpersonale. E’ una ricerca allo stesso tempo in continua evoluzione, con un’impostazione bioenergetica e psicosomatica. Questa disciplina vede l’iride come il simbolo dell’equilibrio fra due energie antagoniste e complementari: la dualità-polarità dell’esistenza umana. Ci mostra che la natura dell’esistenza umana è bipolare ed è quindi naturale e doveroso ricercare l’equilibrio, l’unità, la completezza. I sintomi di squilibrio e i relativi segni iridei dimostrano il nostro potenziale di ricerca dell’unità nel contesto della polarità. La parte di noi che non vive consciamente, che è in ombra, manifesterà il proprio diritto alla vita e all’espressione conscia.
Thorwald Diethlefsen nel libro “Destino e Malattia” dice:” I nostri sintomi rappresentano ciò che manca nella nostra coscienza, la malattia ci fa onesti, come “grande equilibratore” ci impedisce di smarrire la strada verso l’unità”. Questo approccio ci mostra come determinate predisposizioni fisiche corrispondono ad alcune aree problematiche della psiche.
Molti segni iridei sono punti di minor resistenza ed hanno il compito di avviare un processo di apprendimento nel momento in cui evitiamo consciamente di affrontare un problema profondo che corrisponde all’organo in questione. La malattia richiama alla nostra coscienza che il corpo è il “luogo” in cui un processo originatosi a livello più profondo si spinge in superficie, si materializza. Psiche e soma sono correlati. L’iride può essere vista quindi come il palcoscenico della “danza della guarigione”; negli occhi di chi ci sta di fronte possiamo leggere la lezione che egli può imparare e mostrargliela.
La Teoria Rayid permette di individuare quattro strutture primarie dell’iride associabili ad altrettante tipologie costituzionali e di personalità. I quattro aspetti che questa teoria considera sono: la cognizione, l’emozione, la fisicità e il movimento. Ovviamente ogni individuo è una sintesi particolare di questi aspetti, con attitudini uniche; la possibilità di prenderne coscienza riduce la polarità intrinseca, stimola l’accettazione delle diversità e consente di accedere in modo più esaustivo a tutte e quattro le modalità di porsi nei confronti della realtà. Questo strumento può essere considerato una via per conoscersi meglio ed è possibile farne esperienza presso lo studio di naturopatia Il Fiore d’Oro.
Sarai un “Gioiello”, un “Fiore” o un “Fiume”…?
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