Il Naturopata come figura professionale
Il Naturopata è una figura professionale che in Italia, a differenza dal resto d’Europa e del mondo, non gode ancora di una regolamentazione: ne consegue un panorama alquanto caotico soprattutto in termini formativi e disciplinari, generando una inevitabile confusione nell’utente o nell’aspirante Naturopata, che si trova a dover scegliere fra formazioni di durata molto differente e impostazioni poco coerenti.
È noto però ormai che per conseguire un diploma di formazione post-secondaria di 3 anni siano necessarie almeno 1.500 ore di didattica frontale. Tale parametro, unitamente al curriculum dei docenti, all’esperienza didattica ed organizzativa della scuola e alla modalità di svolgimento degli esami sulle singole materie del piano di studi (che devono rispettare i criteri dei corsi universitari), permettono di definire e individuare un percorso formativo qualificato, a tutela sia dell’operatore che andrà a svolgere la sua professione sia del cliente che vorrà richiedere la sua consulenza.
Rifacendomi al vademecum dell’Istituto di Medicina Naturale di Urbino (scuola dove mi sono formato) che prevede 1632 ore frontali di didattica articolate in 4 anni con tirocini pratici compresi, per definire il ruolo e le competenze del Naturopata oggi è possibile riferirsi a quanto stabilito nel 2010 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS – WHO), nel suo documento “Benchmarks for Training in Naturopathy – Benchmarks for training in traditional/complementary and alternative medicine” (Standard per la formazione in Naturopatia – Standard per la formazione in medicina tradizionale/complementare e alternativa).
Tale documento si configura come un contributo prezioso, autorevole e istituzionale, alla definizione di percorsi formativi univoci e di qualità per i naturopati, a beneficio loro e dei loro clienti. In concordanza con il suddetto documento, la Naturopatia risulta una metodologia che enfatizza la prevenzione, il trattamento e la promozione della salute ottimale, attraverso l’uso di metodi e di modalità (multidisciplinarietà) che incoraggiano il processo di autoguarigione (Vis Medicatrix Naturae).
Il Naturopata rientra nel novero delle attività professionali configurate dalla legge n° 4 del 14/01/2013, entrata in vigore il 10/02/2013, che definisce e inquadra i professionisti senza albo, stabilendo che chiunque svolga una attività intellettuale in rapporto con terzi, senza essere inquadrato in un Ordine o Collegio professionale e/o non svolga attività sanitaria, è di fatto un professionista.
Quali competenze deve avere un Naturopata?
Compito principale del Naturopata è accogliere in una metodica strutturata di consulenza il suo cliente, al fine di conoscere le sue predisposizioni e il suo temperamento individuale e permettendo alla persona di divenire consapevole dei propri principali punti di forza e di debolezza.
Il Naturopata si pone come una figura professionale autonoma che si occupa del benessere della persona integrata nella sua condizione familiare, sociale e ambientale, intendendo per benessere una condizione relativa che è espressa dalla capacità dell’individuo di realizzare al massimo le sue personali potenzialità di vivere la vita. Si può stabilire l’equivalenza relazione = conoscenza = salute, in cui il Naturopata svolge il ruolo di mediatore fra le varie componenti dell’individuo, realtà per definizione complessa e sfaccettata.
Egli si pone quindi come esperto nella prevenzione primaria e nel riequilibrio del terreno costituzionale, come figura di riferimento nell’educazione e nella promozione della salute individuale, familiare, sociale e ambientale in un’ottica vitalistica e secondo le tradizioni naturopatiche.
Ha un approccio sistemico all’individuo nelle sue manifestazioni psico-fisico-energetiche, cercando di stimolare la persona ad appropriarsi o riappropriarsi di uno stile di vita che rispecchi il proprio miglior equilibrio di salute, accompagnandola nel percorso dinamico che determina la personale esperienza esistenziale.
Il suo campo d’azione si colloca nelle aree non specificatamente mediche della salute, non avendo finalità né diagnostiche né terapeutiche, ma di stimolo della capacità di autoguarigione della persona nella sua globalità.
La Naturopatia infatti va intesa come una scienza bionaturale multidisciplinare e interdisciplinare a fine salutistico, di prevenzione, di educazione e promozione alla salute, che pur non essendo finalizzata in modo specifico alla terapia delle patologie, può risultare indirettamente terapeutica perché le sue metodiche di riequilibrio, stimolando la Vis Medicatrix Naturae (la forza curativa della natura) del soggetto, possono favorire un eventuale processo di guarigione.
Gli strumenti del Naturopata
Gli strumenti di cui si avvale il Naturopata, durante un colloquio finalizzato alla valutazione del soggetto, sono: Iridologia, Kinesiologia applicata, Morfopsicologia, analisi biotipologica, analisi fisiognomica, analisi riflessologica, analisi degli stili di vita. Successivamente, una volta effettuata la valutazione, opera con diverse metodiche di trattamento e impostando un programma personalizzato di benessere che prevede: alimentazione equilibrata ed integratori alimentari, Floriterapia, programmi di esercizio fisico, Erboristeria tradizionale e fitocomplementi, tecniche psicofisiche (rilassamento, respirazione, meditazione, etc.), trattamenti a base di idro-termo-fango, trattamenti con aromi e colori, trattamenti di Riflessologia integrata, Shiatsu, e tutte le tecniche a stampo olistico.
Il principale merito di questo professionista è favorire la conoscenza “di” sé stessi e una miglior relazione “con” sé stessi, stimolando la fiducia nelle grandi risorse e potenziali custoditi in ciascun individuo.
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